Esperienza sensoriale Al Donna Floriana: va in scena l’alta cucina firmata Trentacosti-Gambuzza 0

SCIACCA. Esperienza sensoriale Al Donna Floriana. La bellezza, quella autentica non è scontata, ma in un mondo ormai fatto di apparenza rappresenta una rarità. E quando la si incontra, è d’obbligo viverla in pieno. Assaporarne ogni sfaccettatura, catturarne ogni emozione. Ed è stata pura bellezza vivere per una sera la storia d’amore per l’alta cucina raccontata attraverso una cena a quattro mani al Donna Floriana Bistrot, il ristorante del Mangia’s Resort Torre del Barone a Sciacca. Protagonisti lo chef Carmelo Trentacosti, del ristorante MEC, una Stella Michelin, e lo chef Salvatore Gambuzza, il padrone di casa. Leggi anche Cena al tramonto nel porto turistico di Capo d’Orlando

Esperienza sensoriale Al Donna Floriana

Un’esperienza sensoriale completa ed esclusiva, che entra a far parte dei ricordi più preziosi. L’attenzione al dettaglio, l’eleganza e il lusso hanno aperto le porte a un mondo di sapori unici e avvolgenti, capaci di sorprendere i palati più esigenti. Un’occasione per festeggiare il primo compleanno del ristorante Donna Floriana e i due anni dall’insediamento del gruppo Mangia’s in Sicilia.

Il ristorante del Resort Torre del Barone

Il ristorante, realizzato in chiave moderna, prende il nome dalla madre del presidente del gruppo, Marcello Mangia. Alcuni piatti del menù si rifanno alle ricette di famiglia. Presente il General Manager Keswan Monien, che con l’impegno, la professionalità e la dedizione che lo caratterizzano, sta apportando importanti cambiamenti all’interno della struttura. Monien a conclusione dell’evento ha voluto ringraziare con un sentito applauso il motore del ristorante: la squadra di cucina e di sala.

Al suo fianco, il Marketing Manager Gaetano Scancarello; l’Hotel Manager e responsabile del Food and Beverage Gianluca Interrante, e il Bar Manager Davide Mazzara.

La presenza di un’intima cerchia di commensali ha permesso di condividere le emozioni della raffinata cucina mediterranea, quella fatta col cuore. Ogni esperienza è stata unica. Ogni piatto è stato sapientemente legato da un filo conduttore con l’altro dove al centro vivevano i ricordi dei due chef. Ognuno incentrato sulla semplicità creativa, in grado di mettere in luce l’essenziale.

La cantina Planeta

Ogni portata è stata accompagnata dai vini della cantina Planeta. Un viaggio nel tempo e nello spazio, attraverso la Sicilia da ovest a est, in cinque territori in cui nascono i vini raccontato sapientemente da Costante Planeta, responsabile dell’area manager del Sud Italia.

I piatti degli chef

La cena esperienziale si è aperta con l’iconica amouse bouche il “Finto baccello di piselli” dello stellato Trentacosti. Un piatto abbinato al Brut Metodo classico, Sicilia Doc. Metodo Classico da uve autoctone coltivate in un ambiente climaticamente vocato a circa 850 metri di altitudine. Carricante vendemmiato in anticipo e lavorato con la massima cura.

A seguire lo chef Salvatore Gambuzza ha realizzato Russu d’amuri, piatto dedicato alla madre da poco scomparsa. Trasparenza di tonno bilanciato, aromi di Sicilia, anice stellato e anguria. In abbinamento Cerasuolo di Vittoria D.O.C.G. 2021. È ottenuto dalle varietà autoctone Nero d’Avola e Frappato. Un vino unico, riconoscibile e indimenticabile: profumi di ciliegia, fragola e melograno.

L’antipasto colpisce ed emoziona, perché figlio di ricordi. È Cuore di Papà dello chef Trentacosti: un pomodoro cuore di bue fermentato, alla base maionese vegetale, sgombro affumicato e croccante di Tumminia. È stato servito assieme ad un Alastro Menfi D.O.C. 2022. Delicatamente strutturato, è un grande classico di Planeta.

Trentacosti ha proseguito con Tinnirumi un primo che evoca la tradizione palermitana: fusilloni in tegame, salsa mornay e trapanese di pomodoro. Il piatto è stato accompagnato da Cometa Sicilia Menfi D.O.C. 2021. Un grande vino bianco da uve del Sud Italia. Profumi intensi e fruttati, la sua grande struttura e mineralità ne fanno oggi uno dei vini bianchi di riferimento del Sud Italia.

Il secondo è firmato dallo chef Gambuzza: Mariterra. È un merluzzo preparato con cipolla paglina, spuma di patata, arabica e cardamomo. In abbinamento Mamertino D.O.C. 2018. Nero d’Avola e Nocera, 12 mesi di affinamento in botti da 25 hl. La piccola cantina si trova a pochi passi dal mare ed è circondata dalle spettacolari vigne da noi impiantate sul promontorio di Capo Milazzo.

Il pre-dessert è una tiepida brioche servita con granita di limone siciliana.

Pulisce il palato e apre le porte al dessert di Carmelo Trentacosti. Ciuri: rabarbaro in dolce cottura, mousse al lampone, gelato ai frutti rossi e meringa all’anice stellato.

Non poteva mancare la coccola a concludere piacevolmente la serata: Sacrificio e Passione. Chiamato così perché è una dedica a coloro i quali lavorano al suo fianco, con dedizione.

Mangia’s Torre del Barone 5* Resort and Spa

Contrada Sovareto, Sciacca AG

Articolo precedenteProssimo articolo

Lascia un commento

Most Popular Topics

Editor Picks