Progetto Sitàri, da Agrigento a Singapore la rivoluzione della pizza 0

Progetto Sitàri

AGRIGENTO. Quattro giovani cugini, Giorgio, Filippo, Alberto e Giorgio Sorce, promotori di un progetto gastronomico ad Agrigento, ora approdano a Singapore. La “Famiglia Sorce” – così amano definirsi – è la promotrice del Progetto Sitàri, nato ad Agrigento nel 2013. Tre di loro sono fratelli, il quarto è un loro cugino. La loro è una storia di un’impresa “controcorrente”: negli anni in cui tanti giovani sono costretti ad emigrare all’estero per costruire il loro futuro, i giovani Sorce hanno scelto di rimanere in Sicilia, di costruire nell’isola le radici del loro progetto economico, che è anche un progetto di vita. Con un’ambizione: rivoluzionare il settore della pizza ad Agrigento.

Un progetto che va oltreoceano

Ora il “Progetto Sitàri” supera le frontiere e porta all’estero un brand che parlerà di sicilianità anche oltre oceano. In particolare a Singapore. A giugno aprirà, infatti, il nuovo locale “Fortuna”, nel centro di Singapore, con il lancio del nuovo brand che porta il Gruppo Sitàri alla conquista dell’Asia. Loro partner sarà Egon Marzaioli, convinto investitore all’estero in un progetto che affiancherà la trattoria alla pizzeria in puro stile “Sorce“.

Egon Marzaioli è un giovane imprenditore di successo con radici italiane profonde: padre casertano e madre siciliana. Ha già dimostrato le sue capacità manageriali e imprenditoriali all’estero, in particolare con il successo del Gruppo Fortuna a Sydney. Durante una vacanza con Giorgio Sorce, Egon viene catturato dalla passione e dal racconto di Giorgio riguardo la sua pizzeria Sitàri ad Agrigento, così come dal concetto unico di pizza che essa rappresenta. Colpito dalla qualità e dall’autenticità della proposta di Sitàri, Egon, che stava già pianificando di aprire il suo ristorante “Fortuna” a Singapore, vede un’opportunità unica di ampliare l’offerta del suo futuro ristorante includendo una pizzeria di alta qualità.

Anche a Singapore protagonisti i prodotti della tradizione italiana

Protagonisti indiscussi del “Fortuna” di Singapore saranno i prodotti della tradizione italiana che già stregano gli abitanti della metropoli asiatica che, con la sua forte vocazione turistica, moltiplicherà la capacità di penetrazione dell’arte culinaria e agroalimentare del Belpaese. Tra gli ingredienti usati anche a Singapore, le straordinarie materie prime dell’Isola, come l’immancabile pomodoro Siccagno di Valledolmo o la deliziosa ricotta dei pastori locali, e tanti altri gioielli dello sconfinato firmamento di delizie che rendono famosa l’Italia nel mondo. Sitàri le propone con il sigillo dell’alta qualità, cifra distintiva di un’attività che si è imposta negli anni in Sicilia guadagnandosi importanti riconoscimenti come i “due spicchi” del Gambero Rosso e il Premio speciale ‘”Pizza e territorio”.

«Puntiamo tutto sugli ingredienti delle nostre pizze che siano proprio le eccellenze del territorio», spiega Giorgio Sorce ricordando che la famiglia, con Sitàri, è stata la prima a entrare nella Guida del Gambero ad Agrigento, e che la valorizzazione delle eccellenze siciliane è uno degli obiettivi dell’offerta dei maestri pizzaioli.

Non solo pizza, ma anche trattoria

Con il Fortuna di Singapore, il coeso team familiare, arricchito da duri sacrifici e tanto studio, avvia ora un progetto intraprendente. Un progetto, che grazie alla collaborazione con Egon Marzaioli, consentirà di ampliare la proposta affiancando alla pizzeria anche la trattoria, per la creazione di menu che saranno espressione dell’arte culinaria italiana.

Il “Fortuna”, vanterà in cucina la direzione del grande Omar Tutino di Agrigento, già capopartita di pasticceria con lo chef Antonino Cannavacciuolo al ristorante dell’Hotel Villa Crespi, e altre pregresse esperienze da chef in diversi contesti internazionali e nazionali. Questo si unirà alla garanzia dei prodotti di alta qualità italiani, per una proposta in cui «la tradizionalità rimane la base dei nostri piatti – spiega Giorgio Sorce – ma non mancherà la contemporaneità e… chissà… qualche contaminazione ‘locale’ che dia corpo alla creatività che ci contraddistingue».

È il caso di “chicche” come il dolce “Tra Oriente e Occidente”, un incontro culinario fra la Sicilia e Singapore per «un omaggio al luogo che accoglierà il nostro nuovo progetto – racconta Giorgio – e alla nostra terra che ci ha educato gusto e palato». Una delizia a forma di rosa realizzata con la tecnica dello shokupan: un fiore lievitato, che ha una forte simbologia in entrambi paesi. Parliamo di un pane giapponese al latte morbidissimo, diffuso anche in Corea e Cina, che letteralmente significa “pane alimentare”, presentato in forma di rosa, così che ogni commensale possa staccare un petalo e intingerlo in una ciotola di ricotta di pecora e cannella.

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