Associazione Cuochi Catania, la presentazione a Palazzo degli Elefanti 0

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Catania. Per la sua prima uscita pubblica ufficiale ha scelto il luogo simbolo del capoluogo etneo, il Palazzo degli Elefanti in piazza Duomo, sede storica del Comune. Così l’Associazione Cuochi Catania, che fa riferimento alla Federazione Italiana Cuochi, ha voluto presentarsi al territorio, sottolineando da subito le tante ricchezze, prerogative e caratteristiche che un’area metropolitana come quella catanese possiede, con i suoi 58 Comuni e le sue aree: jonica, etnea, pedemontana, acese, calatina.

E lo ha fatto con una conferenza stampa di presentazione, giovedì 6 aprile, nella Sala del Consiglio comunale, aperta dai saluti istituzionali del Commissario straordinario del Comune di Catania, Piero Mattei, del capo di Gabinetto, Giuseppe Ferraro, e del presidente del Consiglio comunale, Sebastiano Anastasi.

La presentazione dell’Associazione Cuochi Catania

Inoltre, in giacca bianca e toque da chef sono intervenuti il neo-presidente dell’Associazione Cuochi Catania, Alfio Visalli, il neo-presidente dell’Unione Regionale Cuochi Siciliani, Rosario Seidita, il responsabile nazionale degli Eventi Food per la Federcuochi, Seby Sorbello, e tutti i componenti del direttivo provinciale: la vicepresidente Alessandra Ragusa, il segretario Nico Scalora, il tesoriere Enrico Lavernier, i consiglieri Rosario Cantarella e Angela Arceri e la responsabile marketing e relazioni esterne, Roberta Romano.

Con loro, anche i Consiglieri regionali di URCS, Francesco Giuliano e Fabio Armanno, e numerosi cuochi professionisti associati, patron di locali e ristoranti rinomati a Catania e provincia, come lo chef Marco Cannizzaro. Tanti anche i rappresentanti delle aziende partner e gli imprenditori che sostengono il mondo associativo FIC.

“Rivolgiamo un sentito ringraziamento per quanto fate ogni giorno, attraverso le vostre attività, per sostenere le tradizioni enogastronomiche italiane – ha detto il Commissario straordinario del Comune, Piero Mattei – e per l’impegno che mettete nella vostra professione. I valori della cucina italiana hanno radici molto antiche e voi sapete bene come tutelarle e rielaborarle”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente del Consiglio comunale, Sebastiano Anastasi, mentre un caloroso ringraziamento alle istituzioni cittadine è giunto dal presidente dell’Associazione Cuochi Catania Alfio Visalli: “Dopo decenni di programmi tv in cui si è fornita una visione del cuoco e dello chef un po’ distorta e dopo la pandemia, in cui la ristorazione ha rischiato il collasso, oggi viviamo un periodo di transizione. La figura del cuoco – ha aggiunto Visalli – è fondamentale per il rilancio economico e turistico di un territorio. Tuttavia occorre gettare le basi oggi per le figure professionali del domani, valutando le esigenze attuali del settore e i problemi legati all’assenza di personale. Ecco perché questa mattina abbiamo voluto con noi anche tanti allievi degli istituti alberghieri, a testimonianza di quanto la Federcuochi tenga alla formazione dei giovani”.

Associazione Cuochi Catania. Progetti per il futuro

E il 2023 sarà un anno molto intenso per l’Associazione Cuochi Catania. Eventi fieristici e gastronomici renderanno i cuochi FIC grandi protagonisti, insieme alla valorizzazione delle materie prime del territorio.

“Abbiamo tanto da fare e da lavorare – ha detto il presidente dell’Unione Regionale Cuochi Siciliani, lo chef palermitano Rosario Seidita –, anche in previsione dell’immediato futuro. Penso al successo della cucina siciliana a livello internazionale e ad appuntamenti prestigiosi come quello del 2025, con Agrigento Capitale della Cultura. Certamente, il cibo e la tavola saranno grandi protagonisti”. 

“Siamo reduci da un grandissimo successo registrato proprio dalla Federazione Italiana Cuochi al Vinitaly 2023 – ha detto lo chef Seby Sorbello, responsabile nazionale degli Eventi Food FIC –, dove abbiamo portato anche prodotti siciliani. Il sostegno delle istituzioni è prezioso e la Federcuochi ha sempre lavorato in perfetta sintonia con quanti possono valorizzare al meglio la cucina italiana e sostenerla in tutto il mondo. Non dimentichiamo che quando i turisti tornano a casa, la priorità dei loro piacevoli ricordi è dedicata proprio a ciò che hanno degustato in un determinato luogo. Questo deve farci riflettere sull’importanza che ha raccontare la nostra terra attraverso un piatto”.

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