
TAORMINA (ME). Che cosa hanno in comune un progetto architettonico e un piatto d’autore? Più di quanto si pensi: entrambi nascono da un’idea, crescono attraverso materia e tecnica, si completano nel dettaglio e si offrono come esperienza da vivere. È questo lo spirito di ArchichefNight, l’evento che il 10 settembre farà tappa a Taormina, trasformando cinque studi di architettura della Sicilia orientale in altrettanti “chef per una sera”.
Speciale la cornice: il Kisté Easy Gourmet, elegante ristorante di Pietro D’Agostino, chef stellato con La Capinera e ambasciatore della cucina siciliana contemporanea. Qui, tra i vicoli del centro storico, si accenderanno i fuochi di una serata che promette creatività e sorprese.
In gara ci saranno 18LAB (Siracusa), Andrea Guardo Studio (Catania), Morana+Rao Archietti (Noto), Renato Arrigo architecture factory (Messina) e Studio Occhipinti Amato (Ragusa). A ognuno il compito di raccontarsi attraverso un piatto: un progetto tradotto in ingredienti, un ricordo trasformato in gusto, un’ispirazione resa commestibile. Nessuna anticipazione sul menù: sarà svelato solo durante la cena, per alimentare la curiosità dei commensali.
Il pubblico di ArchichefNight – composto da architetti, designer, giornalisti e aziende partner – avrà un ruolo attivo, degustando le creazioni e votando il piatto più riuscito. Perché ArchichefNight non è solo una cena, ma un gioco serio di contaminazioni tra mondi che condividono la stessa tensione verso il bello e il ben fatto.
Il format, ideato da Towant, gira da anni l’Italia e l’Europa portando con sé un’idea semplice e potente: il cibo come linguaggio universale capace di creare connessioni, relazioni e nuove prospettive.
A Taormina, architettura e cucina si incontrano non in un disegno o in una ricetta, ma in un’esperienza condivisa, fatta di gesti, storie e sapori. Perché, in fondo, progettare una casa o un piatto significa sempre dare forma a un’emozione.