PALERMO. In questo periodo di pandemia di Covid-19 il food delivery è un’ottima soluzione per ricevere comodamente a casa il cibo che eravamo abituati a mangiare al ristornate. la pizza, il sushi, il panino, una cena speciale.
Ma se a preparare il cibo d’asporto ci fosse un cuoco positivo al coronavirus potrebbe esserci qualche pericolo di un eventuale contagio al cliente?
A rispondere alla domanda è Paula Cannon, professoressa di microbiologia molecolare e immunologia della Scuola di Medicina dell’Università della California meridionale a Los Angeles.
Secondo l’esperta «Le cucine dei ristoranti possono essere uno dei posti più sicuri in questo focolaio di coronavirus», ha spiegato in un comunicato stampa dell’università, «perché già questi locali seguono rigorosi protocolli igienici per evitare le malattie di origine alimentare. I proprietari stanno prendendo questo problema estremamente sul serio e stanno monitorando i sintomi del personale, incoraggiando la più rigorosa aderenza a tutte le procedure di igiene alimentare».
E se il cuoco infetto tossisce inavvertitamente sul cibo? “Penso sia straordinariamente improbabile che accada”, riferisce la stessa Cannon. In ogni caso ci sono facili procedure per abbassare questo rischio praticamente a zero.
In caso di un pasto caldo lo si può inserire nel forno a microonde per riscaldarlo: il calore ucciderà sicuramente il coronavirus. Se è un cibo freddo lo si può inserire nel frigo o finanche nel congelatore e anche in questo caso il cambiamento di temperatura, stavolta il freddo, farà il suo lavoro. Inoltre anche il passare delle ore, o finanche dei giorni, contribuirà alla morte del coronavirus.
E per quanto riguarda i contenitori all’interno dei quali il cibo viene consegnato? Basterà trasferire il cibo in un contenitore sicuro, ad esempio un piatto, gettare il contenitore arrivato e poi lavarsi bene le mani prima di cominciare a mangiare.