
CACCAMO (PA). L’inizio non è stato segnato da una buona stella. Ma questo non ha abbattuto i giovani i giovani proprietari de “il Borgo” di Caccamo. Anzi li ha temprati e resi più forti e resilienti. Tanto che oggi il locale è diventato punto di riferimento del buon cibo a Caccamo.
Per gli abitanti del posto, tra cui tanti stranieri e che qui hanno acquistato casa per il loro buen ritiro, o dei paesi vicini e da Palermo. Nel caratteristico centro storico medievale della cittadina a pochi chilometri da Termini Imerese, si può mangiare una buona pizza tradizionale o gourmet e secondi di carne locale (la salsiccia a Caccamo è un “must I eat”) o realizzati con i tagli più alla moda di angus irlandese.
Luca Muscarella e la moglie Giovanna Porto hanno raccontato l’inizio (sfortunato) della loro avventura imprenditoriale durante una cena-stampa presso “il Borgo” di via Amilcare, 13. «Il locale era pronto all’apertura ai primi di marzo: lavori di ristrutturazione ultimati, arredi acquistati, personale assunto. Ma la festa di inaugurazione non ci fu. A distanza di pochi giorni venne imposto il lockdown a causa del Covid. Un vero disastro…», hanno spiegato Luca e Giovanna. Ma bisognava pure sopravvivere e far fronte alle rate del mutuo e alle spese correnti.
Si sbracciarono e cominciarono con le pizze da asporto. Fu un successo. Che servì a farli conoscere e apprezzare. Una volta usciti dall’emergenza, il Borgo era già noto e divenne meta fissa di aficionados della pizza che qui, sia per la ricercatezza degli impasti – “una via di mezzo tra napoletana e siciliana”, con un bordo friabile e non troppo pronunciato – realizzati di Carmelo Fardella, giovanissimo allievo di Daniele Vaccarella – e i topping ideati dallo chef Roberto Castagna (anche lui giovanissimo), trovano un approdo sicuro.

Luca Muscarella e Giovanna Porto che sono ormai affiancanti da una bella squadra affiatata, non si sono fermati alla proposta gastronomica. Ai giornalisti hanno voluto offrire anche un tour esperienziale alla scoperta delle eccellenze del territorio. Le loro proposte gastronomiche, infatti, hanno seguito una interessante visita guidata al celebre Castello medievale di Caccamo. A seguire e per tutta la durata della cena la degustazione dei vini delle Cantine Cusumano.
Pizze tradizionali i gourmet
Ma andiamo alle proposte gastronomiche sottoposte al palato curioso, ma allo stesso tempo esigente dei giornalisti. Otto le portate che, assaggio dopo assaggio, hanno saputo narrare la crescita e l’evoluzione gastronomica della cucina del ristorante, attraverso l’impasto pizza come filo conduttore, ingredienti di eccellenza e abbinamenti studiati ad hoc. Ogni proposta è stata infatti accompagnata da un vino delle cantine Cusumano, partner dell’evento.
Il percorso ha preso il via con Il Benvenuto del Pizzaiolo: una mini sfera fritta di impasto pizza, farcita con mozzarella di bufala Dop e crema artigianale al pistacchio, guarnita con julienne di mortadella e croccante al limone.

La serata è poi continuata con la “Margherita rivisitata”. La semplicità coniugata con la raffinatezza di un pane pizza condito all’uscita con fiordilatte Latteria Sorrentina, passata di pomodoro Rosso Siculo a lenta cottura, basilico fresco e olio evo biologico di Terraliva.

Non poteva mancare la pizza che porta il nome del locale e che è una delle pizze più richieste. Il Borgo ha una base di impasto ai semi e un topping fatto con crema di datterino giallo, fiordilatte, caciocavallo semistagionato, marmellata di ciliegino, scaglie di caciocavallo, ricottina a km 0 e salsiccia secca caccamese.

Dai monti al mare ci si passa con Sicilia Bedda, dove sull’impasto classico viene adagiato il fiordilatte, un filettino di pesce spada fritto, crema di melanzane, polvere d’arancia e caviale di menta.

Ancora pesce ma anche allo stesso tempo croccantezza e sofficità nella Striata: pane pizza in doppia cottura (frittura e forno), con filetto di triglia sfumato al vino bianco Cusumano, salsa bianca agli agrumi, nero di seppia e salsa acida di capperi e prezzemolo.

Si torna ai sapori di montagna con Ad Maiora: impasto classico con fiordilatte, spuma di patate e burro, tartare di Angus marinata in salsa di soia, alga fritta, polvere di olive nere e riduzione al Nero d’Avola.


Il finale ha visto protagonista un pre-dessert salato – tartelletta con crema fredda al parmigiano, marmellata di pomodorini gialli e fragola confit – e il dessert “Pizzamisù”, una reinterpretazione della pizza in versione dolce a base di impasto al caffè, crema al mascarpone e cacao amaro.
Per “Il Borgo” novità in arrivo
Il ristorante di via Amilcare attualmente può ospitare 110 persone. In estate, 35 posti sono disponibili all’aperto nella piazzetta a cui conduce un vicolo ricco di decorazioni e piccole ma deliziose istallazioni.
Il Borgo, però, per Luca e Giovanna è ormai troppo stretto e si preparano a un importante ampliamento previsto per l’autunno: un nuovo spazio a venti metri dalla sede attuale, dove troveranno posto anche birre artigianali e percorsi di degustazione in pairing con le pizze. Un ambiente più ampio e raffinato, arricchito da elementi artistici curati personalmente da Giovanna che si è già sbizzarrita con successo nella sede di via Amilcare.