FIUMEDINISI (Me). Interessante e coinvolgente il primo convegno tematico “Mamertino: da Giulio Cesare ai nostri giorni” che ha avuto luogo domenica 6 novembre in occasione della XX edizione della manifestazione I Capricci d’Autunno.
Evento promosso da AIS Taormina
L’evento, che s’è svolto all’interno della Scuola degli Antichi Mestieri, è stato organizzato dalla sezione di Taormina di AIS, Associazione Italiana Sommelier, promosso dal Comune di Fiumedinisi nelle persone del sindaco Giovanni De Luca e del vicesindaco Francesco Sentineri, e altresì sponsorizzato dalla pizzeria A.C. di Giovanni Famá, al contempo membro del comitato organizzatore della manifestazione.
Mamertino: le origini
Mamertino deriva da Mamertini, un antico popolo che dalla Campania si stanziò a Messina. Nello specifico, i Mamertini erano dei soldati mercenari. Non a caso, il loro nome significa “figli di Mamerte” che, per gli Oschi, un’antica popolazione campana, era il dio della guerra, il Marte dei Romani.
Arruolati e pagati da Agatocle, tiranno di Siracusa, i Mamertini assediarono e occuparono la città di Messina, intorno al 312 a.C. Qui, ebbero modo di scoprire la millenaria tradizione vitivinicola locale e di apprezzare i vini messinesi, che presero il nome di “Mamertino“.
Il Mamertino Rosso è assemblato con almeno il 60% di Nero d’Avola e per minimo il 10% di Nocera, oltre ad una tara del 30% di vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione in Sicilia. Nel Mamertino Bianco, invece, concorrono all’assemblaggio Grillo, Catarratto, Inzolia e altre uve.
All’iniziativa hanno aderito tutti e venti i produttori sui venti esistenti in tutto l’areale produttivo della Doc Mamertino. Il successo fatto registrare dall’iniziativa è tale da poter considerare la stessa come la prima di una lunga serie di eventi dedicati alla scoperta e alla valorizzazione di questa importante Doc messinese registrata nel 2004.
Ai saluti istituzionali del vicesindaco Sentineri sono seguiti quelli del sindaco di Messina, Federico Basile, e del neodeputato regionale, on. Pippo Lombardo. In sala presenti anche sindaci ed amministratori del comprensorio ionico, invitati per l’occasione.
L’intervento di Domenico Cascio, perito agrario, a suo tempo promotore dei lavori propedeutici alla stesura del disciplinare di produzione della Doc Mamertino ha permesso di ricostruire l’iter burocratico che ha portato al riconoscimento della denominazione di origine. Ricordati il compianto prof. Michele Sciacca, già sindaco di Itala, comune capofila individuato allora per questa costituenda Doc, e l’assessore del tempo, Biagio Freni. A seguire, in rappresentanza dell’Associazione Doc Mamertino, è intervenuta Maria Genovese, produttrice e titolare dell’azienda “Vigna Nica”.
“Degustazione maratona” di Doc Mamertino
È stata proprio definita così, data la sua profondità d’interesse, la degustazione guidata abilmente da Gioele Micali, sommelier professionista e delegato AIS di Taormina. Con un’appassionante batteria di venti etichette in degustazione si è definito un quadro a tutto tondo di questa denominazione: dal Mamertino Bianco al Bianco Riserva, al Rosso, al Rosso Riserva fino al Mamertino Nero d’Avola attraverso annate, stili e idee differenti raccontati dai produttori presenti.
Sono intervenute le aziende: Planeta Winery, Tenuta Rasocolmo, Gaglio Vignaioli, Cambria Vini, Vigna Nica, Azienda Agricola Vasari, Azienda Agricola Salvo – Principi di Mola, Cantine Lipari, Sapuri, Terre Del Levriero, Azienda Agricola Laudini, Tenuta Gatti, Antica Tindari, Cantine Mimmo Paone, Cantine Grasso – Feudo Solarìa, Barone Ryolo, Cantina Bongiovanni, Tenuta Lacco, Tenuta Moreri – Guzman e Daemone Vini.
Serata che ha segnato l’inizio di un lungo percorso temporale per la promozione e la valorizzazione della Doc Mamertino. I meriti sono da suddividere tra il responsabile degli eventi di AIS Taormina, Gianluca La Limina, e l’impeccabile squadra di servizio composta da Giovanni Tringali, Maria Letizia Rizzo e Gaetano Carrozzo.