PALERMO. È una lunga storia fatta di diatribe ed assensi quella dell’amato e contestato abbinamento della pizza col vino. Sebbene ad oggi viga ed imperi Sua Maestà la "birra", declinazione industriale o attuale artigianalità, sulle tavole delle pizzerie è di indiscusso trend l’abbinamento col vino.

Vuoi perché molto più sfaccettato e poliedrico, quindi molto più versatile negli abbinamenti, vuoi perché leggende narrano che nello stomaco “lui” non fermenta, il vino, moda o non moda, trova sempre quel proprio lato di poligono con cui accostarsi e sposarsi, come un perfetto incastro “
Tetris”, con qualsiasi mattoncino gastronomico.

E la pizza non fa eccezione. Assodato che vini bianchi, Metodo Classico o Charmat, vini rosati facciano il loro gran figurone se invitati a “pizza”, date le peculiarità di freschezza e sapidità da un lato che calamitano le sensazioni di tendenza dolce di farina e di grassezza di bufala o fiordilatte dall’altro, non lo stesso si può dire per la vasta categoria dei rossi, causa grossa struttura.
(Montanarina farina tipo 0 Petra: Bufala Dop, datterino semi-dry giallo e rosso, basilico)
Ma come tutte le regole, vige l’immortale eccezione. Sì, perché il tannino è un ago di bilancia imprescindibile. Mancando o essendo attenuato in un rosso, quest’ultimo si comporta quasi alla stessa stregua di un bianco, eccezion fatta e dovuta, ovviamente, per profumi e aromi.
(Doppio crunch tipo 1 Petra: Burrata, crema di pistacchio, mortadella Igp Bologna, polvere di pistacchio)
Ed ecco che la pizza può, così, invitare a tavola pure l’ultimo degli scettici o dei miscredenti demotivati. Che sarà mai, poi, provare e fidarsi? La fine del mondo? Sì, in un certo senso. Perché proprio così esclamarono produttore ed enologo delle
Cantine Pellegrino al momento dell’ultimo assaggio prima che il vino vedesse bottiglia.

È proprio così che nasce “
Finimondo!”, blend di
Nero d’Avola e
Syrah del Trapanese. Un vino rosso
trendy, fresco, pieno di vitalità e amante della mondanità. Un vino da bere al calice in ottima compagnia.
(Padellino gourmet: Ciuffi di ricotta delle Madonie, dadolata di zucca rossa, gambero rosso di Mazara, zeste d'arancia)
Ha l'animo gentile, suadente e accattivante "
Finimondo!", un rosso di fruibilità e piacevolezza straordinarie. Il suo leggero appassimento in pianta permette una decisa esaltazione delle fragranze aromatiche, anche attraverso uno stuzzicante e leggero residuo zuccherino.
(Pizza evolutiva ai semi misti - Porcina: Crema datterino giallo, stracciatella, porcini, crudo di Parma, perle di olio)
Risultato? Un vino dalla grande morbidezza, con aromi intensi di frutta rossa matura, spezie dolci, inchiostro. In bocca è persino lussurioso con i suoi sbuffi di mora e melagrana. Una piacevolezza “stilosa” da servire fredda.

Tutto reso ancora più perfetto a “
La Braciera in villa” di
Antonio Cottone, nota pizzeria palermitana ultratrentenne, agli onori delle cronache perché da anni inserita nella guida del
Gambero Rosso coi “
tre spicchi”, il massimo del riconoscimento.
(Maestro Daniele Vaccarella e Carla Spatafora, brand ambassador Cantine Pellegrino)
L'estro e le tecniche del Maestro
Daniele Vaccarella, poi, profusi nelle sue pizze, hanno permesso di sfiorare l’incastro della perfezione con la proposizione di quattro piccole “grandi” pizze. Segnale, questo, di versatilità e di ecletticità verso la regina delle tavole italiane. Pizze
gourmet sì, ma
easy al contempo. Un binario infallibile su cui viaggiano, alla stessa velocità, spensieratezza e piacevolezza di “
Finimondo!”.