Pani ca meusa, torna nella librerie siciliane: emozionante itinerario gastronomico 0

PALERMO. Pani ca meusa. Non un libro di gastronomia, né tantomeno uno degli innumerevoli ricettari per preparare cibi di strada, ma piuttosto una passeggiata letteraria sul variopinto universo della cucina di strada siciliana attraverso un itinerario tratteggiato con un linguaggio giornalistico, semplice e immediato, capace di raccontare quel mondo vario e vivace degli ambulanti e piccoli putiari che oggi si è trasformato in aziende piccole e medie per la produzione e commercializzazione di prodotti gastronomici tradizionali, ma che ancora conservano un carattere fortemente artigianale.

Una sorta di itinerario topografico dell’Isola, una pennellata antropologica e gastronomica capace di catapultare il lettore in un mondo oggi in parte scomparso, ma che si è innestato nell’alta cucina – finanche in quella stellata – e nelle decine di eventi e ritorni di moda che vedono quale protagonista assoluto lo street food.

Pani ca meusa: alla scoperta delle pietanze semplici e tradizionali di strada

Quartieri, strade, vicoli, piazze e scorci di una Sicilia capace di dare nuovo slancio alla sua altalenante economia attraverso la riscoperta di pietanze semplici come la panella, la scaccia, lo sfincione, il cudduruni, la sasizza, solo per citare alcuni rappresentanti della folta schiera di cui viene dato conto nel contesto di questo racconto, senza tralasciare il caffè, il gelato, i sorbetti e persino i maccheroni.

Il libro è in doppia lingua – essendo integralmente tradotto in inglese – con note esplicative di tutti i cibi di strada. Proprio questo aspetto ha fatto da propulsore alla sua diffusione extra nazionale, raggiungendo tutti i continenti grazie all’alto gradimento riscontrato presso i turisti stranieri che lo hanno innalzato al ruolo di simpatica guida siciliana, almeno per quanto concerne la gastronomia di strada.

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Un libro illustrato dai disegni a china di Rodo Santoro

“La cucina di Strada in Sicilia” non ha foto, ma è illustrato dai suggestivi disegni a china di Rodo Santoro, architetto, saggista, pittore e scenografo. Come illustratore Rodo Santoro ha una notevole attività alle sue spalle, una branca della sua multiforme vita professionale: direttore artistico di alcune edizioni del Festino di Santa Rosalia al restauro della Vara e dei due Giganti a cavallo che caratterizzano le Festa dell’Assunta di Messina; nel campo del restauro architettonico ha progettato ed eseguito i restauri monumentali dei più grandi castelli feudali di Sicilia (Caccamo, Castelbuono, Acate) nonché della fortezza del Castellammare nel porto antico di Palermo. Nel campo dell’architettura moderna contemporanea la sua opera principale è la chiesa di S. Caterina da Siena, in Borgo Ulivia, a Palermo.

Visto il successo di questo primo anno di vita e le continue richieste dei lettori, è stata rinnovata e potenziata la distribuzione del libro di Rosario Ribbene, capillarmente presente nelle librerie di numerose città dell’Isola, dai capoluoghi di provincia ai centri minori, oltre alla pianificazione di una serie di presentazioni che toccheranno diversi centri urbani nei prossimi mesi.

C’è di più. “Pani câ Meusa – La cucina di strada in Sicilia” è tra le fonti utilizzate nella tesi del corso di laurea magistrale in Creatività e Design della Comunicazione – presso lo I.U.S.V.E. Istituto Universitario Salesiano Venezia, aggregato alla Facoltà di Scienze dell’Educazione di Venezia/Mestre – del brillante dott. Gabriele Mercurio dal titolo “Street food come condivisione della storia culturale di un luogo – Un progetto di promozione turistica a km 0 per la città di Palermo”. Un’aggiunta di rilievo per un saggio dal carattere divulgativo ma con evidenti potenzialità per spunti e suggerimenti di approfondimento scientifici.

“Sono felice per questo inaspettato successo – afferma l’autore – e per questo ho espresso il desiderio di continuare l’opera di trasmissione di questo ambito della cultura siciliana sia tra gli abitanti dell’Isola, sia nel resto d’Italia, sia all’estero. La Sicilia è una terra che va riscoperta e valorizzata anche attraverso la semplicità del cibo di strada e dei cucinieri che un tempo sfoggiavano la loro maestria divenuta oggi un cult dello stile alimentare mondiale”.

Rosario Ribbene

Note sull’autore

Rosario Ribbene è nato a Palermo nel 1977. Sin da fanciullo ha mostrato un grande interesse verso la storia e le tradizioni siciliane. Laureatosi presso la Facoltà di Architettura di Palermo, esercita la professione come attività principale. L’incontro e la profonda amicizia con Rodo Santoro, a partire dal 2008, fanno nascere in lui passioni quali il giornalismo e la saggistica. Dal luglio del 2012 è iscritto – come pubblicista – presso l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia (N° 141940) e dal dicembre 2018 è entrato a far parte dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (U.C.S.I.), sezione di Palermo.

Ha al suo attivo collaborazioni con svariate riviste italiane quali I Viaggi del Gusto, Cult, Kalòs, Dialoghi Carmelitani, Sicilia Tempo, Colours of Sicily oltre una pubblicazione su L’Universo (la rivista dell’Istituto Geografico Militare che privilegia articoli che, per il pregio del contenuto, abbiano il carattere di contributi originali e inediti nel campo della geografia, della cartografia e degli studi urbani, territoriali e ambientali). Nel 2014 fonda e dirige la testata on-line Impronta Magazine.

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