Cena stellata a “La Fenice”: l’alta cucina di Ruta nell’Alto Adige di Nössing 0

(di Marcello Malta) RAGUSA. Saranno le gemme bianche di Manni Nössing ad incontrare odori e sapori mediterranei della cucina di Claudio Ruta, chef stellato de “La Fenice” di Ragusa, sabato 21 aprile presso la struttura di Villa Carlotta. Solo 5 mila ettari di produzione di uve nell’intero Alto Adige. Ecco dove e come si connotano i vini di uno dei migliori “bianchisti” italiani, giovane e vulcanico vignaiolo per passione, proveniente da una famiglia da sempre dedita all’agricoltura e all’allevamento, proprietaria di un maso chiamato “Hoandlhof”. Lo raccontiamo su orogastronomico.

Nössing: “Equilibrio e qualità nei vini”

Appena sei ettari tra le migliori zone viticole della conca di Bressanone, nella Valle Isarco, dove nel 1999 Manni decide di fare la grande svolta vinificando in proprio. Quasi maniacale nella ricerca dell’equilibrio e della qualità per i suoi vini, dove impegno e costanza sono le sue parole d’ordine. Impegno e costanza che lo portano alla realizzazione della sua cantina nel 2003 e al successo, grazie anche alla sua simpatia e alla sua intraprendenza, dal momento che le principali guide di settore, sia italiane sia estere, gli riconoscono meritati tributi.

Cena stellata a “La Fenice”

Sabato 21 aprile sarà possibile degustare questi bianchi in abbinamento ai piatti a base di pesce che Claudio Ruta realizzerà per l’occasione. Si inizierà con due antipasti: il “Maccarello al sale integrale di Mothia con maionese di latte di riso e avocado, yogurt di bufala, carote di Ispica e piccole foglie” ed una “Zuppetta calda-fredda di piselli con code di gamberi croccanti e nuvola di mandorle”, ai quali sarà abbinato il Sylvaner Doc 2016. Scattante e dalla beva piacevole. Il naso è dominato da sentori erbacei, vegetali e floreali, bene assortiti fra loro. In bocca è di struttura, succoso. Ha buona acidità. Il sorso è pieno e dotato di un’ottima persistenza.

Il menù stellato di Ruta

Come primo piatto Ruta proporrà “Spaghettoni con salsa di Kerner, bottarga di tonno, schegge di pecorino siciliano Dop, pepe nero Timut e zeste di limone”, al quale sarà accostato il Kerner Doc 2016. Vino che si apre su note floreali di gelsomino e di pietra bagnata, a cui fanno eco piacevoli note agrumate di scorza di limone, di pompelmo, di pesca bianca ed erba tagliata. In bocca una perfetta corrispondenza col naso. Sorso piacevole, che intriga. Grande spalla fresca e sapida. Finisce lungo con una chiosa di grande pulizia.

Il secondo piatto 

Il secondo piatto sarà composto da “Seppie come fossero alla brace con tartarina di frutta e ortaggi”. In abbinamento il Grüner Veltliner 2016 Alto Adige DOC. Altro diamante della collezione Nössing. Spettro olfattivo che si orienta su note fruttate. Si individua chiaramente la nespola fresca. Poi viraggio su nuances più marcate e minerali. Al palato è di ottimo corpo, ricco, con un sorso fresco dovuto all’energica spalla acida. Termina con un finale lungo che riecheggia perfettamente gli odori del naso.

«Sono vini di montagna molto croccanti, freschi, beverini – dice Manni Nössingche stanno riscuotendo grande successo fra i wine-lovers». Il merito – sembra anacronistico a dirsi ed invece è una bella realtà – è anche di un siciliano, l’enologo trapanese Vincenzo Bambina, che affianca Nössing da oltre dieci anni. «Sono molto legato alla Sicilia: già la stessa scelta dell’enologo, originario di Alcamo, lo conferma. E sono certo che anche il pubblico de La Fenice apprezzerà il buon lavoro che stiamo facendo». La cena si concluderà con il dessert “Soffice e sorbetto di cioccolato bianco con biscotto di semi di finocchio, agrodolce di cladodi di fico d’india e cetrioli”.

 

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